SBK al giro di boa. Sotto la legge di Sykes
Anche per la SBK siamo ormai a metà stagione, e sono 3 i dati più evidenti:
1) Sykes è il più forte: se escludiamo i primi due weekend dell'anno a Phillip Island ed Aragon, Tom è stato sempre vicino al gradino più alto del podio: ad Assen ha vinto e poi ha perso la volata con Laverty, a Monza è stato sempre nel gruppo dei primi 4, a Donington ha dominato, a Portimao ha fatto terzo e probabilmente avrebbe vinto in gara2 se non fosse caduto nel giro di allineamento, ad Imola ha dato sonoramente la paga a tutti. Se Tom rimarrà a questo livello il mondiale non gli sfuggirà
2) Aprilia è la moto migliore: lo dimostra il fatto che abbia fatto fare un enorme salto di qualità a Guintoli, fino all'anno scorso veloce solo sul bagnato, e che sia sempre andata sul podio: la moto di Noale si è dimostrata versatile .Tuttavia nelle ultime gare ha dimostrato anche qualche problemino di affidabilità: dall'Igna è forse più concentrato sulla Motogp?
3) Ducati è sprofondata: ci sono davvero poche parole per descrivere l'abisso in cui è sprofondata la Panigale. Incomprensibile e basta.
La parola tornerà alla pista la settimana prossima in Russia.