Season Review: Marc Marquez, l'enfant prodige

16.11.2013 14:55

Come già vi avevamo anticipato, da oggi partirà una nuova rubrica chiamata 'Season Review' nella quale analizzeremo la stagione di ogni pilota preso singolarmente. La prima puntata, ovviamente, è dedicata al neocampione del mondo Marc Marquez.

Quella dello spagnolo è stata una stagione pressochè straordinaria, visto che ha battuto ogni record di età vincendo il mondiale a soli 20 anni e 245 giorni ed ha lasciato un'impronta significativa su ogni circuito. L'esordio sotto i riflettori di Losail consacra subito il giovane talento spagnolo che infrange il record di Spencer come pilota più giovane ad ottenere il giro veloce con i sui 20 anni e 69 giorni, e diventa il quarto pilota più giovane della storia dopo Mamola, Salatino e Abe a salire sul podio. Marc infatti chiude con il terzo posto dopo una bella bagarre con l'idolo della sua infanzia, Valentino Rossi, che lo precederà sul traguardo, ma si guadagna subito la fama di avversario tosto soprattutto per Pedrosa ,che dopo la deludente prestazione del Quatar e l'esordio eccellente del compagno inzia a a rivedere i fantasmi di Stoner.

Non ci lascia neanche il tempo di pensare dove potrà arrivare questo fenomeno che due settimane dopo domina l'intero weekend di Austin diventando, a soli 20 anni e 63 giorni, il pilota più giovane nella storia del motomondiale a vincere una gara e conquistare una pole position battendo l'ex detentore Freddie Spencer. Con la vittoria negli States però giungono altri record di precocità sia nella conquista della leadership (anche se a parimerito con Lorenzo che tra l'altro era l'ex detentore di questo primato) che nel numero di podi consecutivi. Questo dato continuerà a crescere dopo le gare di Jerez e Le Mans quando la striscia salirà a quota quattro battendo il record di Biaggi targato 1998.

 

Il primo appuntamento casalingo di Marquez resterà nella storia per il sorpasso che consente al rookie di conquistare la seconda posizione alle spalle di Pedrosa: il numero 93 all'ultima curva dell'ultimo giro attacca Jorge Lorenzo effettuando una manovra simile a quella avvenuta otto anni fa tra Rossi e Gibernau. L'esito è lo stesso, Marc con una spallata ferma il pilota della Yamaha e vola al traguardo conquistando il secondo posto ai danni del maiorchino. Scherzo del destino, la curva era stata dedicata solo il giorno prima allo stesso Lorenzo.

Quella accanto è una delle immagini che diventerà l'emblema della stagione e del duello tra il rookie e il campione del mondo 2012, ma andiamo con ordine. Dopo il terzo posto conquistato sul bagnato di Le Mans, che sa di impresa visto che non aveva mai provato la Honda sotto la pioggia, Marc interrompe il filotto di podi al Mugello. Il weekend parte male con un volo terrificante sul dritto a oltre 300 Km/h e si chiude con una scivolata un po' stupida ma che ci può stare nell'anno del debutto, proprio mentre era in seconda posizione all'inseguimento di Jorge. La striscia ricomincia però a Barcellona, dove chiude con il terzo posto dopo una bella bagarre con Pedrosa nella quale dimostra tutta la sua aggressività e determinatezza.

Ad Assen, dopo il bruttissimo volo delle libere del venerì con frattura della clavicola, Lorenzo sembra dire addio alle sue speranze mondiali lasciando quindi lo scettro ai due piloti Honda. Domenica però, contro ogni pronostico, Jorge ritona in pista dopo esser stato operato neanche 24 ore prima al fine di mantenere la propria leadership. Il rookie non ne approfitta e la vittoria va a Rossi che aiuta così il suo compagno di box che non va oltre il quinto posto, subito dietro ad un opaco Pedrosa. La svolta decisiva però si ha al Sachsenring: Lorenzo ricade sulla clavicola fratturata quattordici giorni prima e Pedrosa si frattura durante le FP3 la clavicola sinitra, così il risultato è che entrambi saltano al gara tedesca che diventa preda facile facile per Marquez, il cala il poker vincendo anche le due trasferte targate USA di Laguna Seca (con Jorge e Dani a mezzo servizio), dove realizza un sorpasso spettaclare su Rossi al 'Cavatappi' che ricorda tanto quello del 'Dottore' su Stoner, Indianapolis e la gara ceca di Brno. Il giovane spagnolo diventa quindi il primo esordiente in assoluto a vincere quattro gare di fila (battendo il precedente record di 3 Gp di fila vinti all'esordio appartenente a Roberts) e il più giovane a vincerne tre in successione battendo Spencer. Il mese di settembre si apre male per il rookie che a Silverstone viene piegato nel corpo a corpo da Lorenzo che si mette in testa di recuperare il gap accusato in classifica, stessa solfa a Misano dove però il pilota della Yamaha non ha bisogno di mostrare i muscoli visto che vince in fuga liquindando il giovane rivale. Il rookie è però entrambe le volte davanti a Pedrosa, e questo gli consente di mantenere il sonno relativamente tranquillo

Ad Aragòn però il 'Cabroncito' torna a ruggire, prima si libera di Pedrosa con una manovra al limite (durante la quale rompe il cavo del Traction Control di Dani, che finisce per terra) e poi raggiunge in testa e sbrana Lorenzo che già pregustava una vittoria in solitaria. A spegnere però la gioia del trionfo è la Honda stessa che paradossalmente decide di punire Marc sporgendo reclamo alla Race Direction che gli sottrae un punto dalla patente e toglie i punti della vittoria alla casa alata nella classifica costruttori.

 

 

Lorenzo non si dà per vinto e a Sepang lotta con tutte le forze con Marc prendendolo a sportellate a destra e a sinistra, ma il rookie è bravo a non mollare e alla fine riesce a finire in seconda posizione davanti al maiorchino e dietro al suo compagno di squadra. Sembra già tutto deciso, Marquez già a Phillip Island potrebbe laurearsi campione del mondo ma con un clamoroso errore degli uomini del suo muretto riaprono di giochi chiamandolo in ritardo ai box per il cambio gomme obbligatorio. Bandiera nera inevitabile per il debuttante che in virtù della vittoria di Jorge vede il suo vantaggio ridursi a soli 18 punti.

I Punti scendono poi a 13 dopo la clamorosa impresa di Jorge a Motegi, che piega le Honda con una gara da 11 e lode. I due arrivano a giocarsi il tutto per tutto all'ultima gara della stagione sul circuito 'Ricardo Tormo' di Valencia. dove Marquez anche con un quarto posto potrebbe far suo il titolo. Il pilota della Honda conquista la pole ma Jorge vola subito in testa cercando di creare confusione dietro di se, lotta aspramente con Pedrosa che dopo un attacco al limite finisce alla spalle dello stesso Marquez, il quale però agisce col cervello e decide di tirarsi fuori dalla bagarre (per una volta tanto) facendosi ripassare dopo dal compagno di squadra. Jorge però è lontano, Dani prova a prenderlo, Marc invece si trova in solitudine e in rilassatezza, grazie ad un terzo posto vince il suo primo titolo mondiale nella top class a soli 20 anni e 245 battendo il record di Spencer ed eguagliando l'impresa di Kenny Roberts che nel lontano 1978 conquistò un mondiale nella 500cc da rookie. Oltre al titolo però, i dati che fanno impressione sono i 15 podi conquistati e le 9 pole su diciotto gare; non possiamo altro che dire di esser di fronte ad un pilota con un talento straordinario.