Season Review: Jorge Lorenzo, vicecampione con onore

23.11.2013 15:22

Ritorna Season Review, la rubrica che ci accompagnerà durante l'intera offseason facendoci ripercorrere i migliori momenti della stagione 2013. Dopo aver analizzato la stupenda stagione di Marc Marquez nella scorsa puntata, ora è il turno di ripercorrere quella del suo principale rivale ossia Jorge Lorenzo la cui stagione inizia nel migliore dei modi in Qatar ma a metà subentra la sfortuna che gli farà perdere il contatto dalla vetta. Il maiorchino però non demorderà e alla fine arriverà a giocarsi all'ultima gara il titolo che perderà poi per soli 4 punti, ma andiamo con ordine.

All'inizio della stagione 2013 Jorge Lorenzo, escludendo l'incognita Marquez, era il principale candidato alla vittoria finale insieme a Dani Pedrosa; il pilota della Yamaha dimostra subito di voler fare sul serio già dalla prima uscita stagionale quando piega tutti sul tracciato di Losail rifilando più di cinque secondi agli inseguitori, ma non può cantar subito vittoria visto che le Honda, apparse in ombra in Qatar, si domostrano nelle gare successive degli avversari particolarmente ostici:

ad Austin Marquez e Pedrosa dominano tutto il weekend mentre a Jerez tocca a Dani trionfare davanti al giovane compagno debuttante che autografa una spledida doppietta HRC passando proprio Jorge all'ultima curva dell'ultimo giro con una spallata. Dopo due terzi posti consecutivi, Lorenzo inizia a perdere terreno dalla coppia Repsol in maniera sempre più consistente, che a Le Mans è protagonista con Pedrosa mentre il numero 99 sul bagnato non va oltre il settimo posto. Il due volte campione del mondo però non si arrende e risorge al Mugello e nella gara di casa a Barcelllona dove piega con distacchi significativi i suoi avversari che devono accontentarsi delle posizioni retrostanti del podio, Pedrosa su tutti.

Purtroppo, proprio quando tutto sembrava volgersi per il meglio, la sfortuna colpisce Lorenzo che ad Assen, durante le consuete FP2 del giovedì, con la pista bagnata, è vittima di un bruttissimo volo che gli costa la frattura della clavicola sinistra.           

Jorge però non demorde, si opera subito a Barcellona e sabato è già pronto a correre contro ogni pronostico e fuori da ogni logica umana visto che soltanto un giorno prima era sotto i ferri. Il maiorchino, scattando dalla dodicesima casella (visto il buon tempo fatto registrare nelle libere che gli ha concesso l'accsso alla QP2 alla quale non ha preso parte visto che si trovava in madrepatria ed ha chiuso all' ultimo posto, ossia con il dodicesimo tempo) ha dato vita ad una gara eroica vincendo il dolore e limitando i danni data la quinta piazza finale.  Due settimane dopo l'operazione, al Sachsenring, Lorenzo ritorna davanti a tutti nella FP1 girando fortissimo, ma lo spagnolo chiede troppo e nella sessione successiva supera il limite si ri ritrova vittima di un highside, la sfortuna vuole che ricada sulla clavicola fresca fresca di operazione, ma stavolta niente gara: il campione del mondo 2012 non correrà in Germania visto anche l'infortunio di Pedrosa il quale darà forfait per la corsa tedesca.

Jorge capisce che dovrà rientrare per forza a Laguna altrimenti Marquez prenderà il largo, dello stesso avviso è Pedrosa: i due quindi ritornano sulla pista californiana ma non riescono a fermare la cavalcata trionfale di Marquez che vince a mani basse mentre Dani non riesce ad andare oltre il quinto posto recuperando qualche punticino al maiorchino che gli è subito dietro. Dopo la pausa estiva si ritorna sempre a correre negli States, questa volta a Indianapolis ma la musica non cambia: Marquez e Pedrosa monopolizzano il podio e a Jorge non resta che il terzo posto; si ha l'impressione che il titolo sarà oggetto di contesa tra i due piloti del team interno Honda ma Lorenzo ritrova la forza e infila una doppietta importantissima per le sorti del titolo a Silvertone e a Misano. Sul tracciato inglese, il pilota della Yamaha gonfia i muscoli e batte nel corpo a corpo il debuttante alla penultima curva dell'ultimo giro; a Misano invcece Lorenzo dà vita ad una gara perfetta scappando via dall'inizio con un ritmo costante e inarrivabile con il quale piega Marc.

Ad Aragon però Marquez dimostra al pilota della Yamaha di non arrendersi facilmente: Jorge è chiude dietro il numero 93 ma conquista punti preziosi su Pedrosa che vede ormai ridursi le sue speranze mondiali in seguito alla caduta per la rottura della centralina del TC. Lorenzo diventa quindi il rivale numero uno a tutti gli effetti di Marc e a Sepang gli fa capire che dovrà fare i salti mortali per vincere il titolo viste le sportellate rifilategli in bagarre ma alla fine il rookie riuscirà a chiudere davanti al connazionale. Sette giorni dopo, a Phillip Island sembra ormai un'impresa la rimonta di Jorge che però riesce a vincere la gara con pit stop obbligario per il cambio gomme e, sfruttando un errore di segnalazione da parte del box di Marquez che causa la squalifica del proprio pilota, riduce drasticamente il distacco a 18 punti. Il gap dalla vetta per il numero 99 dimunirà di cinque punti dopo la magistrale cavalcata trionfale di Motegi

condotta con un ritmo impressionante, il che gli consente di arrivare all'ultima gara stagionale con soli 13 punti di vantaggio. L'obbiettivo principale di Lorenzo è vincere sperando in un quarto posto di Marc il quale però già dalle libere fa sudare sette camice al rivale conquistando poi la pole in qualifica. Il pilota della casa però di Iwata però non demorde e domenica va subito in testa ma rallenta da subito il ritmo in modo tale da mettere il maggior numero di piloti tra sè e il debuttante ma ciò non gli riesce, Marquez è sempre terzo e gli inseguitori sono lontani. Lorenzo allora, dopo essersi numerosi rischi durante la bagarre contro Pedrosa decide di andare via e di chiudere la stagione da vicecampione del mondo con una vittoria, l'ottava su diciotto gare, un bottino niente male condito da quattro pole e due giri veloci.

Per Jorge Lorenzo il 2013 tuttosommato non è stato un anno da cestinare visti gli ottimi numeri che ha fatto registrare e considerando che ha lottato alla pari con le Honda ufficiali nonostante la Yamaha di quest'anno non era proprio allo stesso livello delle due moto delle casa alata. Altro sengo positivo è stata la risposta del pilota della casa giapponese difronte alle situazioni di difficoltà alle quali ha risposto in maniera grintosa dando sempre il 101% (vedi mondiale riaperto e aggressività in bagarre) perciò possiamo sicuramente affermare che sarà uno dei protagonisti principali della stagione 2014 in cuil'avversario da battere è Marquez.