SBK, pagellone di fine anno
Con la gara di Jerez si è chiuso il lungo cammino della WSBK 2013. Ora è tempo di riflesssioni e di bilanci. Ecco il nostro pagellone speciale di fine campionato.
PILOTI
Tom Sykes 10: campione del mondo, meritatamente. Mediamente è sempre stato il più veloce nel campionato, davanti quasi sempre, e se non fosse stato per l'infortunio ad inizio stagione che lo ha rallentato nelle prime due manches, lo sciocco errore nel giro di allineamento a Portimao e il caos meteorologico a Mosca e a Silverstone il distacco sarebbe stato molto più grande, almeno quanto quello visto nelle gare, nove, vinte da lui in solitaria.
Eugene Laverty 9: meritatamente vicecampione. Da lui d'ora in poi ci si aspetterà molto, perchè negli ultimi anni ha avuto una crescita costante, degna dei campioni, che lo ha portato fino a questo mondiale corso da protagonista. Un po' troppi gli errori, complice anche la sfortuna, nella prima parte di stagione, ma da Silverstone ha iniziato un crescendo che lo ha portato a vincere 5 delle ultime 8 gare, finendo sempre sul podio, nel tenace tentativo di contendere a Sykes la vittoria finale. Nel complesso, ha perso la sfida con il pilota Kawasaki che ha mostrato qualcosa in più, anche con una moto leggermente inferiore. Ma la sfida per il prossimo anno è lanciata.
Sylvain Guintoli 8,5: la sorpresa, in parte positiva in parte negativa, dell'anno. Pochi si aspettavno un ruolo oltre quello di seconda guida Aprilia dopo Laverty, visto il rendimento dell'anno scorso, positivo solo sul bagnato; invece il francese ha dimostrato velocità, affidabilità e costanza, tenendo così per metà campionato il mondiale in pugno, sfruttando ongi errore altrui. Nelle ultime gare, però, quest'arma gli si è ritorta contro: Sylvain non è rmai riusciuto a ripetere la vittoria in Gara2 a Phillip Island e i suoi piazzamenti non hanno potuto contenere l'escalation di Sykes e Laverty, vincitori in 9 delle ultime 10 gare, dimostrando insufficiente aggressività nel frangente decisivo, forse anche con lo zampino di un'infortunio. Di sicuro una stagione positiva, la sua, ma ad un certo punto ci si aspettava di più da lui.
Marco Melandri 8: un po' il Pedrosa della SBK. Dà il massimo, ma gli manca qualcosa dentro e qualcosa nella moto. A volte pare quasi arrendevole, altre la sua BMW, che adesso lo scarica, alza badiera bianca. Curioso poi che con i primi si alterni col compagno di squadra Davies, che ha uno stile totalmente diverso dal suo. Completa il gruppo dei 4 davanti a tutti.
Chaz Davies 7,5: anno di grande crecita per lui questo, porta a casa 3 vittorie e 6 podi e riesce anche a battere un compagno di squadra balsonato come Melandri. Manca ancora la costanza.
Davide Giugliano 7: una buona stagione, ma da lui ci si aspettava un po' di più.
Michel Fabrizio 6: appena sufficiente. Un podio a Phillip Island e poco altro.
Loris Baz 6,5: entusiasmante sostituto di Lascorz l'anno scorso, stabilmente gregario di Sykes quest'anno. Una vittoria a Silverstone e poi l'infortunio. Siamo sicuri che può mgiliorare molto.
Jonathan Rea 8: fa miracoli con una moto terribile, a Silverstone porta l'unica vittoria dell'anno a mamma Honda, poi anche lui è costretto a mollare. Un lottatore.
Jules Cluzel 6,5: ha mostrato del buono pur con una moto discreta come la Suzuki.
Ayrton Badovini 6: non sappiamo quanto le difficoltà siano sue e quante della moto di preciso, ma non si è mai arreso e merita perciò la sufficienza.
Leon Haslam 5: sembrava che l'approdo in Honda lo avrebbe fatto rinascere, invece è surclassato da Rea.
Max Neukirchner 4,5: non sembra più il Max di una volta. In declino.
Carlos Checa 6,5: come Badovini lotta contro la moto, oltre che con gli infortuni. Costretto a lasciare per i troppi acciacchi, un finale che non meritava.
Toni Elias 8: con l'Aprilia di Fabrizio è rinato. Di questo passo l'anno prossimo sarà un grande protagonista.
Federico Sandi 5,5: fa quel che può (poco) col mezzo che ha
Mark Aitchinson 5,5: vedi Sandi.
Vittorio Iannuzzo 5: un fantasma, praticamente, con la scusante della moto.
Lorenzo Lanzi 7: mantiene alta la bandiera della Ducati. Peccato che fosse quella vecchia.
COSTRUTTORI
Aprilia 10: la RSV4 Facotry è la moto ideale, si adatta allo stile di tutti i piloti, va forte in rettilineo, è affidabile quasi al 100%, le regolazioni possono portarti ovunque ed è veloce. Praticamente perfetta.
Kawasaki 10: non sarà forse uno Stradivari come la moto di Noale, ma Tom Sykes fa suonare la verdona meravigliosamente. Incredibile il passo avanti rispetto all'anno scorso, ora è affidabilissima e tiene bene le gomme.
Bmw 7,5: fino all'anno scorso aveva fatto grandi passi, quest'anno pare tornata un po' indietro. Difficile da decifrare.
Suzuki 7: pochi soldi ma tanta passione, l'impegno c'è e si sono potuti togliere qualche soddisfazione, come i 2 podi a Silverstone.
Honda 6: solo per ciò che ha fatto Rea, si vede che ad Hrc la Sbk non interessa.
Ducati 1: come l'unico podio ottenuto quest'anno dalla Casa pigliatutto della categoria. Inguardabile.
Yamaha 7: non affatto male nelle due comparsate del Nurburgring e di Jerez, nonstante dei piloti non proprio fenomeni. Sperando che torni presto.