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Questa è la storia di un boato. Il boato prodotto dalla tribuna dell'ultima curva di Assen nel vedere Valentino Rossi passare Daniel Pedrosa e riprendersi dopo 2 anni e mezzo la testa di una gara, proprio nella Cattedrale del motociclismo dove celebrò la vittoria numero 100. Questa è la storia della ritirata dell'invincibile Armada spagnola davanti al vecchio Dottore anche con l'aiuto dell'inglese volante Crutchlow. L'esercito venuto dalle terre iberiche fin da aprile aveva messo a ferro e fuoco le piste del motomondiale: Losail, Austin, Jerez, Le Mans; persino al Mugello, dove il tricolore era sempre stato presente, di tricolore erano rimasti solo i cordoli. E poi, ovviamente, Barcellona, con 8 spagnoli su 9 posti sul podio. Poche aspettative, quindi, per Assen: l'invincibile Armada sembrava vicino ad una facile vittoria, data l'assenza di un qualsiasi avversario per la vittoria nella classe regina. Neanche il vecchio Dottore, devastato da due anni di Profondo Rosso, sembrava in grado di fermarla. C'era però nell'aria qualcosa di diverso: con un Lorenzo a mezzo servizio e anche meno, un Pedrosa poco brillante e un Marquez con due dita rotte, qualcuno era dubbioso nello sperare in un ritorno di Rossi. Impossibile, si pensava, troppe delusioni anche in questa nuova avventura in Yamaha, fnon ha più lo smalto dei tempi andati, eccetera. Balle. Dentro il casco il ragazzo di Tavullia sente una fame, quella del cannibale che da troppo tempo non sente il profumo della vittoria che ora può finalmente addentare. Parte la gara ed è subito vicino alle Honda. Lorenzo non c'è, perso dentro il suo dolore alla ricerca di punti. Davanti due puntini arancioni che vogliono consegnare alla Spagna anche la Cattedrale. Ma non hanno fatto i conti con Rossi: il giovane Marquez è preso dopo pochi chilometri, l'attacco è veloce e senza possibilità di risposta: o si leva o cade. Davanti solo Pedrosa, il vincitore che ti aspetti. Preso anche lui e messo subito dietro. Boato degli spettatori, qualcuno inizia davvero a crederci. La fame è tanta, la velocità anche. Dalla carena spuntano due ali invisibili, chissà se in prestito dal Sic, che guidano Rossi lontano lontano dove nessuno può raggiungerlo, mentre da dietro l'inglese Crutchlow completa l'accerchiamento passando Pedrosa. Ultimo giro: Valentino ha ormai 3 secondi di vantaggio su Marquez. Là davanti, di spagnoli nemmeno l'ombra. La bandiera a scacchi sventola per l'Italia, così come sul podio suona l'inno di Mameli. Ad Assen l'invincibile Armada viene bloccata dal più veterano dei piloti, che forse ha ancora qualcosa da insegnare ai più giovani. Ad Assen è tornato Valentino Rossi.
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