MOTOGP, GP AUSTRALIA: Lorenzo domina il caos, Marquez squalificato!
Oggi abbiamo visto la parodia di un mondiale. Una corsa di stampo surreale, degna di Dalì, con la più grande Casa motociclistica del mondo che sbaglia ad interpretare il regolamento comprometendo un mondiale che pareva già vinto.
Ripartiamo dall'inizio: la gara viene accorciata a 19 giri per l'inconsistenza degli pneumatici. Alla partenza partono a razzo Lorenzo, Marquez e Pedrosa oltre a Smith, che però perde presto posizioni. Si formano così i soliti due gruppetti: Lorenzo Marquez Pedrosa davanti, Rossi Crutchlow Bautista dietro, poi Smith in solitaria e a seguire le Ducati.
Al cambio gomme i colpi di scena: il primo a fermarsi è Pedrosa, che per limare millesimi fa uno stoppie prima della corsia box, eccedendo il limite di velocità. Con lui Bautista, Smith e Dovizioso. Al giro successivo rientrano tutti gli altri, ad eccezione di Cudlin, Staring e MARC MARQUEZ, che rientrano un giro dopo il consentito. Non solo: Marquez ignora una delle regole basilari della guida in pista, ovvero lasciare strada se chi sta arrivando è vicino. Marquez invece stringere, Lorenzo arriva un po' lungo e avviene la carenata. In ogni caso, un comportamento inqualificabile.
La Direzione Gara si accorge del fattaccio ed espone la Bandiera Nera per Marquez, che intanto Pedrosa aveva fatto sfilare come penalità per aver ecceduto dal limite di velocità all'entrata della Pit Lane. Per questo, Yamaha chiederà spiegazioni, essendo stato Rossi il pilota successivo a Marquez, virtualmente squalificato (la DR spiegherà poi di aver aspettato per la penalità per essere sicura; Yamaha ha accettato le spiegazioni).
La gara si conclude, come se non bastasse, con l'arrivo di una leggera pioggia che rallenta i piloti: Lorenzo chiude in solitaria davanti a Pedrosa e Rossi he regola Crutchlow e Bautista, poi Smith, Hayden, Iannone, Dovizioso e de Puniet prima CRT davanti ad Espargaro. 15° Petrucci, 17° Corti.