MotoGp, Ducati: Le mosse di Dall'Igna

30.06.2014 16:06

"Questo secondo podio del 2014 è importantissimo per noi: stiamo lavorando tantissimo tutti e voglio davvero ringraziare la mia squadra!” così Andrea Dovizioso ha commentato il secondo posto di sabato, il secondo podio stagionale della Ducati che sembra, gara per gara, ritornare sulla buona strada per poter competere con le moto migliori del lotto. Questo risultato, condito anche dal miglior piazzamento in MotoGp di Andrea Iannone (6°), è frutto, oltre che del lavoro dei piloti, anche dell'uomo chiamato l'anno scorso a risollevare le sorti della rossa di Borgo Panigale; stiamo parlando ovviamente di Gigi Dall'Igna che in una recente intervista ha spiegato alla stampa quali sono i miglioramenti e le mosse della Desmosedici. L'ingegnere veneto ha da subito sottolineato che:

"Nel GP di Catalunya abbiamo migliorato il nostro riferimento di 26”, dimezzando il gap; il punto è che anche i nostri avversari hanno fatto ovviamente un salto di altri 10 secondi rispetto al 2013" perciò già al Sachsenring vedremo le soluzioni della casa italiana:"Porteremo al debutto un nuovo software che abbiamo provato nei test di Barcellona, poi in quelli successivi al GP di Brno porteremo anche una nuova carenatura perchè anche se nelle moto l’aerodinamica non ha la stessa importanza della F1, genera comunque carico".

Inevitabile poi l'argomento 2015, anno in cui la GP15, la moto che a detta di tutti riporterà la Ducati ai vertici, farà il proprio esordio nel Motomondiale. Dall'Igna ha svelato che la chiave sarà il nuovo motore che molto probabilmente sarà utilizzabile sin dai test di Valncia e "Sará sempre un 90 gradi ma di dimensioni piú piccole di quello attuale, per permettere un assetto corretto e porter sfruttar al meglio le gomme". Proprio gli pneaumtici rappresentano un'incognita in quanto nel 2016 si ritornerà alle Michelin con dei nuovi cerchi, ma ciò non turba l'ex ingegnere Aprilia:"con il ritorno ai cerchi da 17 pollici, ci sará un rimescolamento delle carte". Tuttavia Dall'Igna resta con i piedi per terra, sa bene che la sfida con i rivali sará comunque ardua e conclude affermando che: ‘Honda e Yamaha sono loe moto da battere, noi dobbiamo imparare da loro.’