Motogp, Phillip Island: tutti giù per terra, vince Rossi
Phillip Island non perdona e al traguardo arrivano solo 14 piloti: tra questi a vincere è il più esperto di tutti, Valentino Rossi, che alla gara numero 250 della sua carriera ottiene la sua vittoria numero 108. Poi Lorenzo, in grande difficoltà con le gomme e quasi rimontato da Smith. Quarto Dovizioso, mai del tutto convincente ma costante. Questo è stato il segreto dell'Australia oggi: hanno prevalso i piloti che hanno sbagliato meno, e meritatamente perchè non fare errori in condizioni difficili vale quanto un sorpasso in più a chi invece si è steso. La colpa probabilmente è delle temperature basse, che hanno causato molti errori alla curva 4 ma non per Marquez, colpito ancora dalla maledizione dell'Australia (centrerà Mick Doohan, a cui rimane il record di 12 vittorie in stagione con Marc fermo ad 11?) che si deve distinguere anche quando butta una vittoria già in tasca finendo per terra al tornantino in discesa.
Alla partenza sono subito botte da orbi tra Marquez e Lorenzo, con il fresco campione del mondo che passa in testa e si mette a fare lo Stoner della situazione, tenendo un ritmo insostenibile. Non molla però Jorge, che spinge al massimo facendo oscillare il distacco sul secondo. Rossi parte alla caccia del compagno di squadra e dietro si formano due grandi gruppi: il primo con Crutchlow, i due Espargaro, Smith, Dovizioso, Iannone, il fantasma di Dani Pedrosa e Bradl; il secondo comandato a sorpresa da Redding con dietro Bautista, Barbera, Aoyama, de Angelis, Hernandez, Hayden. Intanto arriva una delle prime "vittime" della difficile situazione in pista: Karel Abraham.
I colpo di scena abbondano: sempre alla curva 4 Iannone va a terra danneggiando il posteriore di Pedrosa, che si ritira al giro successivo. Rossi rimonta impetuosamente su Lorenzo e lo attacca, ma Jorge non molla e per qualche giro i due sono in bagarre, per quanto corretta. Rossi aspetta, poi anche Jorge subisce il tornant a destra andando largo: Rossi entra e scappa via. Per il 99 inizia invece il calvario, forse colpa di una gomma difettosa: inizia a perdere terreno e Crutchlow si avvicina minaccioso. Altre due cadute: una in fondo per il pilota di casa Broc Parkes, un'altra clamorosa in testa per Marc Marquez, per cui evidentemente il "correre come in un videogioco" implica anche aspetti negativi.
Crutchlow rimonta fino a Lorenzo e lo attacca, portandosi incredibilmente al secondo posto; nel gruppone Bradl va lungo e fa come Iannone, la vittima è Aleix Espargaro, e qualche giro dopo è anche il turno del fratello sempre alla stessa curva (e così degli 8 piloti iniziali ne rimangono solo 2); ancora più dietro è solo Hernandez a mollare il secondo gruppone.
All'ultimo giro ennesima sorpresa: la curva 4 butta in terra anche Crutchlow, ormai avviato verso il secondo posto: ringrazia Lorenzo che così finisce secondo con un margine di meno di due secondi su Smith, a completare un podio interamente Yamaha nella quarta vittoria consecutiva per la casa di Iwata, con Rossi primo in scioltezza che festeggia già a due curve dalla fine. Dovizioso torna a vestire i panni del ragioniere al momento giusto e si sistema al quarto posto. A 30 secondi dal vincitore Rossi (e 16 da Dovizioso) Barbera, che complici le cadute davanti ottiene la quinta piazza di misura su Bautista, Redding (dietro ad Alvaro per 4 millesimi!), Aoyama, de Angelis, Hayden ed Hernandez. Chiudono Petrucci, Laverty e di Meglio 14°.