Moto3: Il punto della situazione a metà stagione

03.08.2014 18:09

La stagione motociclistica è arrivata al giro di boa ed ormai i nomi caldi che si contenderanno i titoli nelle tre categorie del Motomondiale sembrano chiari. Oggi ci soffermeremo sulla categoria cadetta che si sta rivelando particolarmente spettacolare con molte gare tirate fino alla fine, una lotta per il titolo incerta e una serie di giovani scapestrati pronti a dar l’anima pur di salire sul podio o conquistare un buon piazzamento.

Il gruppone della Moto3 potremmo dividerlo in 4 sottogruppi:

LA LOTTA PER IL TITOLO è un affare riservato a cinque piloti racchiusi in 35 punti vale a dire: Miller (142), Alex Marquez (123), Vazquez (112), Fenati (110), Rins (107). Tra questi il favorito è sicuramente l’australiano che oltre a trovarsi in testa al mondiale è stato anche il più efficace di tutti mettendo a segno quattro vittorie (Qatar, Austin, Le Mans e Sachsenring), un terzo posto (Argentina) e ben 5 poleposition (Austin, Argentina, Jerez, Assen, Sachsenring) con due quarti posti e due ritiri a “macchaire” un tabellino perfetto, ma il cammino verso il titolo è lungo e difficile specialmente se hai dei rivali agguerriti del calibro di Fenati e Marquez che per ora sono stati quelli che hanno dato più grattacapi al pilota del Team Ajo inducendolo a commettere due errori pesanti (vedi caduta al Mugello negli ultimi giri e scivolata ad Assen); il loro ritardo in classifica ora non è elevatissimo, ma entrambi pagano una mancanza di costanza nei risultati.

Per quanto riguarda Romano, ogni weekend è un’avventura: bene ma non benissimo in prova, collasso in qualifica (il miglior risultato in griglia è stato un 4° posto al Mugello), miracolo nel WarmUp e gara in rimonta. Questo metodo l’ha portato a vincere tre gare  (Argentina, Jerez e Mugello) e a conquistare un podio ad Austin regalando sempre un grande spettacolo (vedi ultimo giro in Argentina, le volate del Mugello e di Austin) ma anche grandi tonfi come il ritiro in Germania mentre era in rimonta dalla 25°  casella in griglia. C’è da dire che il pilota del Team VR 46 è stato sfortunato in alcune occasioni come ad Assen dove ha chiuso in 18° piazza dopo un dritto e una scivolata mentre tentava l’ennesimo rimontone o la rottura a Le Mans, ma se Romano vuol vincere deve trovare una maggiore costanza. Alex Marquez lo sa, probabilmente gliel’avrà insegnato il fratello, ed ora, dopo un buon inizio di stagione seguito da un periodo buio sembra esser tornato competitivo. Lo spagnolo infatti, dopo l’ottimo avvio di stagione in Qatar dove soltanto Miller è riuscito a strappargli la vittoria, ha ritrovato il podio nella spettacolare gara di Rio Hondo salvo poi incontrare un breve periodo difficile terminato con il disastro del Mugello. Da lì in poi la svolta, nella trasferta successiva sul tracciato di casa al Montmelò Alex ha iniziato a rimontare sul duo in crisi Miller-Fenati dominando due gare di fila (Catalogna e Assen) e riportando la Honda davanti a tutti facendo meglio del compagno di squadra Alex Rins, fanalino di coda del quintetto in lizza per il titolo e poco incisivo in questa prima metà di stagione.

Eppure lo spagnolo sembrava partito bene con una pole in Qatar ma il podio è arrivato solo alla quarta uscita stagionale in Spagna, poi altri buoni piazzamenti in qualifica e qualche podio (secondo in Francia e in Olanda, terzo in Italia), si ritrova vicino ai primi a metà stagione per le sfortune altrui (vedi i ritiri di Miller e Fenati che hanno accorciato la classifica) ma 35 punti in un mondiale così incerto si recuperano facilmente e la sua esperienza potrebbe risultare decisiva. Dulcis in fundo l’outsider dei big 5, Efren Vazquez, il più esperto dei contendenti ed il più costante, non è mai caduto in gara e può contare su una moto sempre apposto e veloce sul dritto che lo rende molto efficace nelle volate (vedi Qatar e Jerez, due podi al fotofinish) ma nel corpo a corpo ha ancora molto da imparare come dimostra la sonora lezione impartitagli da Miller in Francia. Tuttavia, pur non essendo un favorito, il pilota della Honda può esser una bella mina vagante capace di rimescolare le carte.

LE MINE VAGANTI sono tante questa stagione, Isaac Vinales è senza dubbio quella più pericolosa, sempre agguerrito e pronto a fare bagarre. Per lo spagnolo fino ad ora sono arrivati due podi (secondo in Italia e terzo in Francia), alcuni se l’aspettavano un po’ più competitivo visto che questa è la sua terza stagione, il suo ritardo dalla vetta però è pesante (52 punti) il che fa pensare che per quest’anno dovrà accontentarsi delle briciole ma questa è tutta esperienza per la prossima stagione. In evidenza negli ultimi Gp anche Masbou e Oliveira che ritrovano il podio dopo una serie di gare poco positive mentre altri due nomi da tenere a mente sono Kornfeil e Kent che ogni domenica sgomitano nel mucchio in lotta per i piazzamenti alle spalle del podio.

LE RIVELAZIONI, ossia quei piloti che ad inizio stagione credevamo che fossero lì solo per far numero ed invece ora lottano per il podio, sono venute fuori pian piano e magari altre tardano ad arrivare. La prima rivelazione della stagione è il rookie Enea Bastianini che ha letteralmente bruciato il tanto atteso Hanika. Il pilota del Team Gresini ha fatto registrare degli ottimi progressi gara dopo gara, conquistando i primi punti iridati già alla seconda uscita in Texas (13°), arrivando poi all’ingresso in top ten in Argentina e proseguendo con il settimo posto in Francia. Il podio sfiorato in Italia a causa di una scivolata causata da un irruento Marquez non ha frenato Enea che si è rialzato e in Catalogna ha conquistato il secondo posto in griglia che ha mantenuto egregiamente al traguardo conquistando così il suo primo podio mettendosi davanti una serie di piloti più esperti di lui. Poi due gare sfortunate in Olanda e in Germania (dove nonostante la caduta è riuscito a chiudere in zona punti) ma il romagnolo ha ancora tutta la stagione davanti per mettere in mostra il suo talento. Grande rivelazione anche Binder che dopo il nono posto del Mugello ha messo in mostra tutto il suo talento arrivando a conquistare il primo podio in carriera al Sachsenring arrivando a  mettere in difficoltà il leader del mondiale. Da citare nelle sorprese anche Francesco Bagnaia che ha portato a casa buone prestazioni (vedi quarto posto in Francia) chiudendo al traguardo sempre nella top ten, l’infortunio accusato nel WarmUp olandese gli è costato caro ed ha influenzato il rendimento nelle ultime gare perciò questa pausa estiva è stata un toccasana per consentirgli di recuperare.

FLOP senza dubbio Antonelli e Hanika, il romagnolo ad inizio stagione aveva fatto vedere dei numeri impressionanti nei test a Jerez ma in gara è tutto diverso e Nicco è riuscito a chiudere in piedi soltanto tre gare su nove portando a casa un nono, un venticinquesimo e un quinto posto, poca roba per uno che era tra i favoriti alla vittoria del titolo. Tante cadute anche per Hanika che ha come miglior piazzamento due decimi posti in Texas e in Italia, troppo poco per uno che è in una delle migliori squadre del Campionato e che ad inizio stagione era stato inserito tra i migliori piloti; la speranza per entrambi è che la seconda metà di stagione sia migliore.