F1, Pagelle del Gp d'Austria
Rosberg 10
Ancora una volta il tedesco non risulta essere il più veloce o il più incisivo, ma riesce a trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto e sfrutta al meglio quello che ha allungando a +29 in campionato. INTELLIGENTE.
Hamilton 9
Dopo la partenza strepitosa, si arena negli scarichi del compagno di team, senza mai diventare un effettivo pericolo. Però, per come si era messo il weekend dopo le qualifiche, l’inglese può ritenersi soddisfatto, se non altro ha limitato al minimo i danni. ATTACCANTE.
Bottas 8.5
Primo podio in carriera per il finlandese, che in gara tiene un buon ritmo (forse anche meglio di Massa) e lotta con le vetture di Stoccarda. Peccato per la strategia della Williams che è risultato errata. PROMESSA
Massa 8
Se con Bottas la Williams ha sbagliato strategia, con il brasiliano il team ne adotta addirittura una kamikaze che fa passare in una sosta Felipe da primo a quarto. La sua gara finisce li, con l’impossibilità di recuperare su chi lo precedeva. GAMBERO.
Alonso 7
Per lui è “la miglior gara dell’anno” e forse è vero. Non perché la Ferrari fosse competitiva ma perché ha sempre spinto al massimo per cercare, senza riuscirci, di raggiungere i primi. TENACE.
Raikkonen 5
Con la F14-t Iceman proprio non riesce a guidare. Non si trova per niente a suo agio e non può far altro che navigare nelle retrovie. Alla fine conquista un punto ma da un campione del mondo ci si aspetta qualcosa di più. MOSCIO.
Ricciardo 6,5
Non è il solito Ricciardo, di sicuro non quello di Montreal, complice anche una vettura tutt’altro che competitiva. Lotta comunque come può e compie un sorpasso a 3 curve dalla fine su Hulkenberg, che gli vale l’8° posizione. DETERMINATO.
Vettel S.V.
Anche se ufficialmente non è così, la sua gara finisce al 2° giro per un problema alla trasmissione. Tenta di continuare ma rimedia solo un alettone rotto, e decide di ritirarsi per preservare il motore. SFIGATO.
Perez 7,5
In barba al buon senso, e alla Mclaren, parte molto indietro (anche per la penalizzazione post-Canada) ma con gomme molto usurate tiene un ottimo ritmo. Nel finale compie il giro veloce con le Supersoft e recupera una sacco di posizioni rispetto alla partenza. REMUNTADA.
Hulkenberg 6
Più spento del solito, si fa fregare anche dal compagno che parte molto più indietro e non sfrutta al meglio il motore Mercedes sui lunghi rettilinei austriaci. RINUNCIATARIO.
Magnussen 7
Nonostante la Mclaren sia in un tunnel nero anche peggiore di quello della Ferrari, il debuttante Kevin prende le redini della squadra in mano e, con una gara tutta di sostanza, conquista la 7° piazza che gli frutta importanti punti. CAPITANO.
Button 5
Fuori dalla zona punti, subisce anche da un esordiente nonostante sia uno dei piloti con più esperienza in griglia. DELUDENTE.
Toro Rosso 4
Che dire, entrambe le vetture non vedono il traguardo. INAFFIDABILE.
Maldonado 6
Arriva davanti al compagno, ma per dimostrare che corre grazie alle sue abilità e non grazie ai suoi soldi deve ancora fare tanti passi in avanti. Riesce a non danneggiare nessuno, compreso se stesso. SORPRESA.
Grosjean 5
Risulta meno brillante del solito e chiude la gara nelle retrovie facendosi fregare anche da Sutil. LENTO
Sutil 6
Nonostante la monoposto decisamente non competitiva, Adrian in Austria riesce ad ottenere un discreto 13° posto. CAMIONISTA.
Bianchi 6
E’ costantemente il migliore dei team minori e, di sicuro, questa per lui è una buona pubblicità in vista delle stagioni future. VELOCE.
Kobayashi 6
Guida un carro armato ma è talmente lento che non riesce neanche a difendersi dagli attacchi degli avversari. Finisce davanti a Chilton ma non è che sia una grossa soddisfazione. INERME.
Chilton 4,5
Prende la paga da chi ha vetture più lente, c’è da aggiungere altro? I soldi non comprano anche il talento. FUORIPOSTO.
Ericcson 5
Con la “vettura” che si ritrova non può fare molto, ma a dire la verità neanche ci prova e si limita a godersi le colline austriache fino al traguardo. Deve ancora capire cosa deve fare. DISORIENTATO.
Gutierrez 4
La Sauber sembra una Panda e giustamente lui la guida come un’ottantenne. Con questa accoppiata vincente (si fa per dire) non può che arrivare ultimo, sperando che gli ultimi saranno i primi. SPERANZOSO.