F1, gara: Podio inaspettato dopo 70 giri di pura adrenalina

27.07.2014 21:52

Davvero un podio inaspettato quello del gran premio di Ungheria, gran premio che ha visto come protagonisti Ricciardo, Alonso ed Hamilton finiti sul podio per l'appunto, ma anche Rosberg che proprio nei giri finali ha tentato il tutto per tutto per cercare di superare il compagno di squadra e l'asturiano, entrambi ormai con gomme soft finite.

La gara è stata a dir poco emozionante sin da subito, i piloti infatti partivano su un tracciato in alcuni settori ancora molto bagnato. Rosberg parte male e Vettel prova a insidiaralo, ma è più veloce la Williams di Bottas in rettilineo, che riesce ad avere la meglio sul tedesco della RB. Anche Alonso lo attacca, ma alla frenata della chicane riprende la posizione sullo spagnolo ed è terzo . Intanto ci sono Button quinto e Ricciardo sesto; Hamilton, partito dalla pitlane va in testacoda in curva 2 ma riparte, seppur con un piccolo danno all'ala anteriore dal lato sinistro. Siamo al terzo giro e Lewis è 21°, mentre Kimi, partito anche lui indietro a causa dell'errata strategia in qualifica, è ora 13°.
Rosberg detta il ritmo e ha già un margine di 6 secondi su Bottas che blocca Vettel. Questi riesce ad avvicinarsi parecchio nelle curve, ma sul rettilineo la Williams ne ha di più della RB; al settimo giro Hamilton è già alle spalle di Raikkonen, che poi supera. All'improvviso Ericsson, che stava cercando di superare quelli che lo precedevano, tocca l'erba sintetica, perde il controllo della sua vettura e va a muro, in uscita dalla curva 3, ecco che fa la sua prima entrata la Safety Car. A questo punto, dal quinto pilota in poi, diversi piloti se ne approfittano cambiando le gomme ai box (scelgono le soft). I primi quattro, invece, riescono a fare il pit solo un giro dopo (9° giro) e montano anch'essi gomme soft, ma il pit ritardato li relega rispettivamente in 4°(Ros), 7°(Vet), 8°(Alo) e 11°(Bot) posizione. Gli unici due che hanno montato nuovamente le gomme da bagnato leggero sono i due dalla McLaren.
Ricciardo è in testa al gruppo e sta aspettando che rientri la SC per poi spingere, tanto da avere del margine sugli altri, ma quest'ultima deve restare sul tracciato ancora per qualche giro: nello stesso punto del crash di Ericsson, ma dal lato opposto, Grosjean va a sbattere e la macchina resta in pista.
Intanto dalla posteriore sinistra della vettura di Rosberg si intravede del fumo, è causato da problemi al freno, perciò il tedesco è costretto a spostare la frenata tutta sull'asse anteriore.

Al tredicesimo giro finalmente rientra la SC. Button prova a mettere pressione su Ricciardo, mentre Massa, che è terzo, è molto staccato. Alonso attacca e passa Vettel, Button va davanti, grazie al fatto che il tracciato è ancora bagnato in alcuni punti e proprio in quelli Ricciardo con le soft non riesce a fare più di tanto. Button, Ricciardo, Massa, Magnussen, Rosberg, Vergne, Alonso, Vettel, Hamilton e Pérez sono i primi dieci. Ecco che quindi vediamo già nella top ten l'inglese della Mercedes, che ieri si aspettava tutto fuorchè di riuscire a fare una rimonta del genere. Infatti sul circuito ungherese sono difficilissimi da realizzare i sorpassi, dato che è come se si fosse a Monaco, ma senza muri delle varie case; però la pioggia ha ribaltato un po' la situazione e poi c'è da dire che la Mercedes è ben equipaggiata.
Presto i due della Mclaren dovranno rientare dato che la pioggia sembra proprio non arrivare, poi al sedicesimo si ritira Hulkenberg dopo un contatto con Pérez. Per un po' di giri Vergne è 4° alle spalle di Alonso, e dietro di lui si forma un trenino con Rosberg, Vettel, Hamilton, trenino al quale si aggiungerà anche Ricciardo dopo il suo secondo stop al ventiquattresimo giro, nel quale si fermeranno anche Bottas e Massa che puntano ad andare fino alla fine con le medie. Intanto però, all'inizio del ventiduesimo giro per Pérez, all'uscita dalla curva che dà sul rettilineo dei box il messicano tocca l'erba sintetica finendo così a muro. Force India devastata, entra di nuovo la SC. Il botto è stato fortissimo, non essendoci protezioni sul muretto che separa il tracciato dalla pitlane, ma Pérez esce dalla macchina incolume.
Quando la SC rientra è l'asturiano ad essere in pole; al trentaduesimo Rosberg va al box, soprattutto per togliere il nastro adesivo messo dai meccanici sulle prese d'aria dei freni prima della partenza, ora inutile e dannoso per la vettura. Vettel invece, che si deve difendere da un arrembante Hamilton, va in testacoda nello stesso punto di Pérez, commettendo il suo stesso errore, ma poi un po' per fortuna, un po' per prontezza del pilota riesce miracolosamente a non finire a muro, perdendo tre posizioni.
Ora la situazione è questa: Alonso sempre in testa seguito da Vergne, Hamilton, Ricciardo, Massa, Vettel, Raikkonen, Button, Sutil e Magnussen a completare il gruppo dei primi 10. Il giro dopo Hamilton compie un ottimo sorpasso su Vergne, difesosi strenuamente fino alla fine. Vettel intanto si è fermato per la seconda sosta, dopo aver spiattellato le soft nel testacoda, monta gomme medie e andrà fino alla fine. La sua è una scelta che non pagherà, il tedesco a nostro avviso avrebbe dovuto rischiare di più, per salvare un gp fin qui molto buono.

Al trentasettesimo Raikkonen con un solo stop e 28 giri sulle gomme, è quinto. Il giro successivo il compagno di squadra va ai box per cambiare le gomme, monta le soft con le quali farà l'azzardo (risultato poi vincente) di arrivare fino alla fine. Rientra quinto appunto dietro a Raikkonen.
Al quarantunesimo Vettel attacca il finlandese della Ferrari, appena uscito dal cambio gomme. con forza, ma Kimi lo respinge con altrettanta forza, buttandolo quasi sull'erba. Cinque giri dopo Massa, che inizialmente aveva pensato di arrivare fino alla fine, va ai box per montare di nuovo le medie. Torna in pista accreditato della sesta piazza.
Al quarantottesimo Rosberg è quarto, a 1 secondo dal compagno-rivale, ed è seguito da Bottas, molto staccato a 14″.

Tre giri dopo avviene una cosa strana: il team di Stoccarda chiede ad Hamilton di lasciar passare Rosberg, ma perchè? Nico non è così vicino al compagno di squadra, e poi Hamilton non lo sta rallentando, resta il fatto che l'inglese non accetta l'ordine di scuderia e Rosberg si arrabbia parecchio.
Ricciardo decide finalmente di fermarsi, per evitare di vanificare gli sforzi compiuti sino ad ora, e lo fa a sedici giri dalla fine (55°), rientra proprio dietro l'arrabbiato Rosberg, che di lì a breve si fermerà anche lui. Questi rientra settimo, davanti a Vettel e dietro Raikkonen, ora dovrà fare un giro di qualifica dietro l'altro se vorrà cercare l'attacco dei primi nelle tornate finali.
Siamo al sessantesimo giro quando finalmente Nico riesce ad avere la meglio su Kimi, la manovra gli riesce in fondo al dritto ed è quinto. Intanto Bottas si è fermato per un’altra sosta. Ricciardo è a 9 decimi da Hamilton, a sua volta con 1.3 da Alonso.
Per quanto riguarda il finlandese della Williams, molto probabilmente riuscirà ad insidiare Vettel nelle ultime tornate, dato che ora monta le soft, mentre il tedesco ha le medie montate 28 giri prima.

Al sessantatresimo c'è un lungo di Alonso alla chicane, che fa sì che riprenda un po’ di spazio su Hamilton. Ma ciò sta a significare che ormai l'asturiano è al limite. Due giri dopo Ricciardo attacca Hamilton in curva 2 e dà respiro ad Alonso. Ma è al sessantasettesimo che gli riesce il colpaccio: approfitta di un bloccaggio di Hamilton alla prima curva e attacca all’esterno di curva 2, passando Lewis. Quanto è cresciuto questo ragazzo dalle scorse stagioni, incredibile!!! Poi punta ad Alonso, che proprio non può resistere alla RB con gomme decisamente più fresche delle sue. Infatti Daniel completa il suo lavoro esattamente un giro dopo. Ora è in testa e per lui i giochi sono finiti, sono i due lì dietro a dover guardarsi da Rosberg ormai vicinissimo.
Siamo all'ultimo giro: Hamilton attacca Alonso in fondo al dritto, ma non riesce a sorpassarlo. Rosberg attacca il compagno in corrispondenza della seconda curva ed Hamilton lo accompagna all’esterno. Una mossa al limite della legalità!

Bandiera a scacchi: festeggia il sorridente australiano, ma anche Alonso ed Hamilton, autori di una gara unica. Sarà invece 'incacchiato parecchio' (parole sue) Rosberg, che proprio quella sportellata finale non se l'aspettava.
Che emozioni ci ha regalato questa gara, decisamente lo spettacolo che vorremmo ci fosse sempre in pista, ora inizia la pausa estiva e la Formula 1 tornerà tra tre settimane. A presto!