Motogp, il pagellone di fine anno

18.12.2014 18:00

Con le feste alle porte arrivano finalmente anche i nostri pagelloni! Dalle straordinarie imprese di marquez al ritorno di Rossi e Dovizioso ai problemi di Lorenzo, Pedrosa e Cruthlow alla lotta per un posto in paradiso anche tra i clienti. Ecco i nostri voti:

MARC MARQUEZ 9.5: cannibale è dir poco. Il ragazzino col 93 ha passato l'intera prima metà di stagione a triturare gli avversari senza tregua. Che fosse Rossi a Losail, Lorenzo al Mugello o Pedrosa a Barcellona, il vincitore è stato sempre lui, macinando record su record. Mezzo voto in meno della perfezione per la seconda parte di campionato: qualche errore di troppo gli ha impedito di chiudere con comodo il campionato ad Aragon e di conquistare l'ultimo record, quello di punti in una stagione. Poca roba comunque, paragonata al dominio totale. CANNIBALE

VALENTINO ROSSI 8.5: bisogna ammetterlo, non ce lo aspettavamo. Ad inizio stagione il superfavorito era Marquez, così come era dato praticamente pr certo che l'unico in grado di fermarlo fosse Jorge Lorenzo. Invece Valentino ha manifestato una grandissima crescita rispetto allo scorso anno, non solo inserendosi costantemente nel terzetto che nel 2013 spadroneggiava, am addirittura agguantando il secondo posto finale. Merito del nuovo capotecnico, della ritrovata confidenza con le gomme e dalla voglia di non fermarsi mai tipica del Dottore, che a quasi 36 anni non fa un mistero di fare ancora un pensierino all'alloro iridato... SEMPREVERDE

JORGE LORENZO 6.5: la sorpresa in negativo. Test invernali sottotono, è vero, ma spesso questi lasciano il tempo che trovano. E probabilmente è ciò che abbiamo pensato tutti nel primo mezzo giro del Gp del Qatar, con Jorge davanti a tutti. Poi un baratro che ha fatto crollare metà del suo campionato: la caduta a Losail, la partenza anticipata di Austin, la resurrezione al Mugello (complici le gomme 2013), la sparizione sotto la pioggia ad Assen. Non si apisce tutt'ora la causa di tutto ciò: litigate con le gomme 2014? Problemi di preparazione fisica? Attriti per il rinnovo con Yamaha? Pressione di Rossi? O più probabilmente un mix di tutto ciò? Fatto sta che Jorge sembra ripendersi dopo la pausa estiva, restuarando le gerarchie nel team: ma prima la vittoria di Rossi a Misano e poi la disfatta nelle ultime 3 gare, in cui fallisce l'aggancio al 46 (in Australia per le gomme, in Malesia per il fisico, a Valencia per la confidenza sul bagnato) testimoniano come sia stata indubbiamente un'annata no. Siamo sicuri che si riprenderà, assolutamente, ma per il pilota da molti ritenuto il più completo e solido non è stato un buon segnale. SCRICCHIOLII

DANI PEDROSA 5.5: bocciato senza appello, probabilmente ha solo due meriti. Il primo è di mostrare quanto Marquez possa metterci del suo con la cosiddetta "Honda dei miracoli": quando Marc domina lo segue fedele e a volte neanche così da vicino, quando inizia a fare fatica scompare quasi. Il secondo è la vittoria di Brno, con cui ha cancellato una prima metà di stagione altalenante. Peccato che poi le gare dopo isano state un disastro, mai davvero vicino alla testa tanto da trovarsi a volte addirittura insidiato dal ritorno delle Ducati (vedi Silverstone, Misano e Phillip Island). SECONDARIO

 

ANDREA DOVIZIOSO 8.5: stesso voto di Rossi per lo stesso orgoglio italiano che ha messoin mostra nel 2014. Il Dovi a parer nostro ha dimostrato che il problema in Ducati era davvero della moto: non appena Gigi dall'Igna ha rimesso un po' le cose in ordine Andrea ha cavato il proverbiale sangue dalle rape, cogliendo già alla seconda gara un podio mancato per tutto il 2013 e facend sfondare alla Rossa per la prima volta dai tempi di Stoner il muro dei 200 punti. Dovizioso pare molto cresciuto, finlamente, dai tempi della Honda, ed è certamente l'uomo giusto per far tornare la Ducati là dove merita. ITALIANS DO IT BETTER

POL ESPARGARO 6.5: Dal campione del mondo Moto2 uscente e grande avverario di Marquez nella stessa categoria ci si apsettava qualcosa in più, invece Polyccio ha preferito un anno di vero apprenddestato, cercando di mettere più fieno in cascina possibile senza però mai arrivare al podio, ad eccezione di quello sfiorato a Le Mans. Rimane la soddisfazione di essere la prima moto clienti, ma i numeri in proposito li ha fatti il fratello che solo un paio d'anni fa era molto meno quotato. CI RIVEDIAMO ALL'ANNO PROSSIMO

ALEIX ESPARGARO 7.5: il mezzo voto in più glielo diamo per la furbizia nel fare carte flase per trovarsi in Forward invece che con Aspar quest'anno, e siamo certi che Redding ci darà ragione. L'anno scorso insidiando addirittura la Ducati con la sua ART aveva fatto capire di avere dei numeri speciali, quest'anno lo ha dimostrato ottenendo una pole ed un podio con una moto clienti dei clienti (ovvero le M1 del 2012).Nelle retorvie è di sicuro quello che ci ha fatto divertire di più. Si merita di certo una Suzuki competitiva l'anno prossimo. SHOWMAN

BRADLEY SMITH 5.5: pochissimo da dire per una stagione poco meno che sufficisente, quasi del tutto priva di acuti se non per il rocambolesco podio di Phillip Island, strano pensare invece che il suo compagno di quasrdra di podio non ne abbia fatto neanche uno. GETTONE DI PRESENZA

STEFAN BRADL 4.5: bocciato in pieno. Alemno Bradley Smith è stato in grado di tenere relativamente alta la bandiera dei tre diaposn. Inùvece Bradl, con la Honda stravincitrice del mondiale costruttori quasi uguale alla sua , è stato costantemente dietro alle quattro Yamaha e spesso non solo a quelle. Honda una volta pensava a lui come l'erde di pedrosa, si capisce come abbia fatto Dani ad avere il rinnovo e Stefan l'addio. FANTASMA

ANDREA IANNONE 7: è il classico compagno di banco cazzioe che quando si impegna tira fuori grandi cose.Non sarà (ancora?) il migliore, però si merita complimenti. Il "tamavvo" di Vasto è il perfetto contraltare dell'altro Andrea, si è messo in luce nelle occasioni giuste e sembra il più adatto a completare con Dovizioso il ritrono della Ducati ai piani alti. Con la conspaevolezza che c'è ancora da migliorare. PARTY HARD

ALVARO BAUTISTA 4: inguardabile la stagione di Alvaro, un podio in Francia e poco altro. In Aprilia era una delle poche scelte possibili, a differenza di altri Bautista a 30 anni ha un'altra chance. Saprà farla fruttare? Ah, dimenticavo: anche nel bowling quest'anno ha lsciato a desiderare. CANALE

SCOTT REDDING 7: un po' dificile parlare di Scott, relegato dietro dalla Honda PR. Contro: qualche caduta di troppo, pochi acuti. Pro: prima Honda Pr in classifica, nettamente meglio di Aoyama, Hayden (pur con l'infortunio) ed Abraham. Tutto questo da esordiente. L'anno prossimo avrà la Factory e l'occasione che si merita. THE BEST IS YET TO COME

CAL CRUTCHLOW: che delusione. Arriva in Ducati quasi a furor di popolo, ma sparisce dopo poche gare. Arriva la brutta storia dei contratti per scappare subito in LCR, infine agguanta un insperato podio ad Aragon e se la gioca alla pario con Dovizioso nelle ultime gare dell'anno. La moto ufficiale che tanto bramava ce l'ha avuta, la riavrà mai? GOD SAVE CAL

HIROSHI AOYAMA 6: Fa il suo spoco lavoro di giapponese ligio al dovere e fedele a mamma Honda, che lo premia facendolo diventare tester per davvero per il 2015. OPERAIO

YONNI HERNANDEZ 6: il pasaporto aiuta un po' il colombiano amante dei traversi, ma con la sua Ducati vecchia probabilmente non si poteva fare di più. Anche lui l'anno prossimo avrà una moto migliore, staremovedere cosa metterà in mostra. SERVE A DARTI L'ALLEGRIA!

NICKY HAYDEN sv: troppo condizionata dal polso la sua stagione per dargli un giudizio preciso. Speriamo che l'ultimo americano rimasto in Motogp si faccia valere ancora. NE RESTERA' SOLTANTO UNO

KAREL ABRAHAM 6: mica male (per un pilota pagante). KARRELLONE NAZIONALE

HECTOR BARBERA 6: passa quasi tutto l'anno su quel cancello della Avintia, poi come per magia gli danno una Ducati (minacce? Fatto sta che alla prima uscita la moto si è data fuoco)minace agravate. La sufficienza se la guadagna col quinto posto di Phillip Island. FIRESTARTER

DANILO PETRUCCI 7: è il pilota forse col cancello peggiore di tutti (insime alle PBM), eppure non si arrende mai e finalmente dopo un lungo purgatorio l'anno porossimo arriva la sfida con Ducati. Deve solo guardare avanti. CLASSE OPERAIA

COLIN EDWARDS 9: voto alla carriera di un pilota ed un uomo straordinario. Stagione interrotta a metà per i problemi alla schiena, ma lui ed il suo team sono stati dei veri signori non usandola come scusa. La buona notizia è che non appenderà il casco al chiodo: Yamaha ha già in mano per kui un contratto da tester. TEXAS TORNADO

BROC PARKES 7: Visto il canello che guida un voto in più della sufficienza per l'undicesimo posto di Assen. LA FORTUNA AIUTA GLI AUDACI

MICHAEL LAVERY&MIKE DI MEGLIO sv: praticamente mai visti, e non è neanche colpa del tutto loro. Dai, provate voi a dargli un voto. COMPARSE

E queste erano le nostre pagelle! Vi sono piaciue? Diteci la vostra!